Tra le materie che caratterizzano l’offerta formativa del Liceo Steam International Parma emerge  Thinking skills. Ciò che caratterizza questa disciplina è quella di arricchire i tradizionali contenuti della storia e della filosofia con elementi legati allo sviluppo del pensiero critico, della capacità di analisi e del pensiero divergente con tecniche di design thinking.

Peculiarità che si interfacciano con l’osservazione e analisi dello sviluppo ed evoluzione che contraddistingue la società e la tecnologia. Come nel caso della  recente diffusione su scala planetaria dell’AI (Artificial Intelligence), che ha permesso di declinare alcune delle sue straordinarie potenzialità anche in ambito didattico.

Abbiamo voluto affrontare questo importante tema insieme al Prof. Stefano Manici, docente di Thinking Skills presso il Liceo Steam International Parma.

Professore, può fornire un quadro generale rispetto all’integrazione dell’AI nella didattica e un’analisi del suo utilizzo in filosofia e thinking skills?

“L’introduzione dell’Artificial Intelligence (AI) nella didattica sta trasformando l’esperienza di apprendimento, offrendo strumenti innovativi che migliorano la qualità dell’istruzione. A livello generale, l’AI consente di costruire lezioni interattive e coinvolgenti, personalizzare i percorsi educativi, adattando i contenuti alle specifiche necessità e al ritmo di ciascun studente, nonché valutare i percorsi formativi con strumenti specifici. Ciò promuove un apprendimento più efficace, stimola l’interesse e favorisce una comprensione profonda dei contenuti.

Per quanto concerne l’ambito della filosofia, l’AI offre opportunità particolarmente interessanti per lo sviluppo delle thinking skills, o abilità di pensiero critico e riflessivo, fondamentali per comprendere e valutare problemi complessi. Attraverso strumenti come assistenti virtuali, chatbot didattici e piattaforme di apprendimento interattivo, gli studenti possono esercitarsi nel ragionamento logico, nell’analisi critica di testi e nella costruzione di argomentazioni coerenti”.

Come si traduce in pratica?

“I chatbot educativi possono proporre agli studenti argomenti filosofici da discutere, porre domande aperte capaci di innescare la riflessione e suggerire prospettive alternative che arricchiscono il dibattito. Un altro esempio pratico è l’uso di simulazioni di dialoghi socratici, in cui gli studenti interagiscono con l’AI per esplorare diverse risposte e migliorare le proprie capacità argomentative”.

Cosa intende?

“Mi soffermo su qualche esempio più dettagliato.

In una lezione su Socrate chiedo all’AI di fornirmi una traccia per un’argomentazione sul concetto di “bene”, calandolo nella vita quotidiana dei miei alunni, ecco il risultato:

Docente: Ciao, potresti fornirmi una traccia argomentativa sul concetto di virtù in Socrate, in particolare analizzando il concetto di “bene”, chiedendo agli alunni di fare un confronto con le loro esperienze quotidiane?

AI: Ecco una traccia di argomentazione che potresti somministrare alla classe, strutturata in modo da stimolare la riflessione critica e il dibattito sul concetto di virtù in Socrate. L’obiettivo è invitare gli studenti a confrontarsi con le idee socratiche e a sviluppare un ragionamento logico basato su questi spunti:

La virtù come conoscenza del bene

  • Socrate sostiene che chi conosce il bene agisce necessariamente in modo giusto e virtuoso.
  • Domanda: Sei d’accordo con l’affermazione socratica secondo cui “nessuno fa il male volontariamente”? Esistono casi in cui una persona può conoscere il bene ma scegliere comunque di agire ingiustamente? Argomenta con esempi.

Con l’utilizzo di questi claim posso impostare la mia ora di lezione di thinking skills attraverso un debate che si basa sulle posizioni favorevoli e contrarie ai claim proposti, rendendo attuale il pensiero di Socrate in questo caso, e declinandolo nella contemporaneità”.

Abbiamo parlato delle variazioni nella didattica, ma l’AI come influisce nel suo operato di docente?

“Influisce costantemente: nella fase di programmazione degli interventi didattici, nella fase di processo e valutazione, razionalizzando i tempi e mantenendo un profilo alto di contenuti; inoltre, dal punto di vista pedagogico, l’utilizzo dell’AI in chiave didattica mostra agli studenti le reali potenzialità dello strumento in termini di ‘Sapere’, evitando l’idea che possa servire solo per copiare e o per essere facilitati. Gli studenti vanno guidati in un processo di educazione al digitale e di apprendimento”.

Come possiamo sintetizzare quanto emerso sul tema?

“In sintesi, l’introduzione dell’AI nella didattica offre vantaggi sia agli studenti, che possono apprendere in modo più flessibile e personalizzato, sia agli insegnanti, che possono dedicarsi maggiormente alle attività educative di alto valore aggiunto. Questi strumenti non solo migliorano l’esperienza didattica, ma contribuiscono anche a sviluppare competenze essenziali per il mondo del lavoro e per il pensiero critico e riflessivo, competenze che sono alla base di un apprendimento significativo e di una cittadinanza attiva”.

 

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